ALCHEMYSTS

ALCHEMYSTS

ALCHEMYSTS

An Auction Project curated by VGO

For Cambi Casa D’aste

20.06.2019

Un capitolo dedicato al processo creativo che trasforma la materia in “Design”, spesso di natura metafisica e atemporale. 

In attesa dell’asta che avverrà il 20 Giugno, Il progetto, a cura di Valentina Guidi Ottobri, sarà presentato presso le sale espositive di Cambi a Milano il 18 Giugno, con un’installazione dedicata:

“The Golden Temple of Alchemy” disegnata dallo studio CTRLZAK

Un’evocazione dell’ultimo tempio dell’alchimia con al centro la fornace Athanor, su cui interverrà l’artista Flaminia Veronesi. Sulle vetrine i simboli rappresenta sono la dualità di Sole e Luna che rappresenta l’infinito Eterno, il Grande Ciclo dell’Universo e la Grande Opera, che si interfacciano come filtro alla realtà in mostra.

 Le opere selezionate sono infatti  estensioni della visione di autori, la cui ricerca simbolica diviene veicolo di un messaggio universale.  L’Alchimia può definirsi il migliore utilizzo possibile dei componenti materiali grezzi a disposizione dell'uomo, in maniera che l'unione equilibrata di elementi di per sé eterogenei, produca delle loro qualità potenziali non una semplice somma, ma una moltiplicazione esponenziale.  “Dapprima come pellegrini e successivamente come piloti” Fulcanelli/Caseliet, Le Mystere des Cathedarales, 1925.

Per la prima volta a confronto, designer storici e contemporanei, come gli Alchimisti, attraverso il fuoco edificante della creatività, hanno usato il proprio ingegno per dar vita ad oggetti di materia spirituale e divina:

Partners:

ALESSANDRO MENDINI | EDOARDO DIONEA CICCONI | ETTORE SOTTSASS | FEDERICO PEPE E PATRICIA URQUIOLA | GIORGIA ZANELLATO E DANIELE BORTOTTO | GAETANO PESCE | LUCA BOJOLA | JACOPO FOGGINI | LUCIO FONTANA | MARCANTONIO | MAURIZIO GALANTE | PAOLO POLLONIATO | PIERO FORNASETTI | TRENT JANSEN & CHRIS NICHOLSON | ROBERTO CAMBI | SANDRO CHIA| SARA RICCIARDI | STUDIO CTRLZAK & LIVIO BALLABIO | VERNER PANTON.

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Fantasy is the philosopher’s stone given to man to transform nature according to his desire
— Flaminia Veronesi

Introduzione

 Gli alchimisti amavano definirsi “filosofi ermetici”, da Hermete Trismegisto, patriarca della mistica della natura che avrebbe trasmesso agli egizi vaste conoscenze, tra cui la scrittura geroglifica. 

Da qui la pratica dell’interpretazione di simboli e linguaggi pluridisciplinaricome la chimica, la fisica, l’astrologia, la metallurgica e la medicina, lasciando numerose tracce nella storia dell’arte.

La letteratura alchimistica, nelle sue espressioni più significative, sviluppa un linguaggio suggestivo, ricco di allegorie, assonanze, allusioni come negli scritti teosofici di Jacob Boheme e nelle illustrazioni di Albrecht Durer e Jan Van Eyck. 

Il primo fine di questa scienza esoterica, come descritto nella sua opera principale “Opus Magnum”, era la trasformazionedei metalli di base, come il piombo, in oro, ponendo l’uomo in contatto con la propria natura divina nel tentativo di arrivare alla perfezione e superare gli ultimi confini dell'esistenza. Anche Leonardo da Vinci, nei suoi scritti cifrati, asserisce di saper trasformare il piombo in oro. Nel suo più celebre disegno, l’Uomo Vitruviano (1490) è contemporaneamente iscritto con le braccia e le gambe in un quadrato e in un cerchio. Nel quadrato l’uomo appare come crocefisso nella materia e nel cerchio come una stella a cinque punte. Il disegno, oltre a rappresentare precise proporzioni armoniche, simboleggia la sublimazione del corpo in spirito attraverso la cosiddetta quadratura del cerchio o cerchiatura del quadrato.

 Il patrimonio creativo dell’immaginazione, che il medico e astrologo Paracelso definisce la “stella interiore”, come un magnete, attrae e trasforma, costringendo l’uomo ad una continua metamorfosi, di cui sperimentazione e ricerca sono i mezzi per raggiungere la pietra filosofale. 

L’immaginazione rende dunque l’alchimista fabbro interiore : “l’uomo è ciò che pensa, e anche la cosa che lui pensa.” 

Come gli Alchimisti, attraverso il fuoco edificante della creatività, gli autori selezionati in asta hanno usato il proprio ingegno per dar vita ad oggetti di materia spirituale e divina, rendendosi capaci di esprimersi tramite temi universali con mezzi fortemente incisivi e simbolici. In questa visione l’alchimia può definirsi il migliore utilizzo possibile dei componenti materiali grezzi a disposizione dell'uomo, in maniera che l'unione equilibrata di elementi di per sé eterogenei, produca delle loro qualità potenziali non una semplice somma, ma una moltiplicazione esponenziale.

 “Dapprima come pellegrini e successivamente come piloti” Fulcanelli/Caseliet, Le Mystere des Cathedarales, 1925.

VGO

The Alchemysts / Eng

Alchemists liked to define themselves as “hermetic philosophers,” after Hermes Trismegistus, patriarch of the mystique of nature that supposedly passed knowledge on to the ancient Egyptians, including, among other things, hieroglyphic script. Hence the practice of the interpretation of symbols and multidisciplinary languages such as chemistry, physics, astrology, metallurgy and medicine, that has left countless traces in art history.

Alchemist literature, in its most relevant expressions, uses a suggestive language, rich in allegories, assonances, allusions, as in the theosophic scripts by Jacob Boheme and in illustrations by Albrecht Durer and Jan Van Eyck.
The initial purpose of this exoteric science, as described in its main work “Opus Magnum”, was to transform basic metals such as lead into gold, establishing a contact between man and his divine nature, in an attempt to achieve perfection and overcome the boundaries of existence.
Even Leonardo da Vinci, in his ciphered texts, asserts that he is able to transform lead into gold. In his most famous drawing, the Vitruvian Man (1490) is inscribed in a circle and a square at the same time. In the square, the man appears to be crucified in matter, while in the circle he resembles a five-pointed star.
This drawing, in addition to depicting specific harmonic proportions, symbolized the sublimation of the body into spirit, through the so-called squaring of the circle or circling of the square.
The creative heritage of imagination that physician and astrologist Paracelsus defines “inner star”, like a magnet, attracts and transforms, forcing man into an ongoing metamorphosis, where experimentation and research are the only means to reach the philosopher’s stone.
Imagination makes the alchemist an inner blacksmith: “man is what he thinks about and also the thing he thinks about.”
Like Alchemists, through the uplifting fire of creativity, the authors selected for this auction have used their wit to give life to objects of divine and spiritual matter, becoming able to express themselves through universal topics, with strongly incisive and symbolic means.
In this vision, alchemy may be defined as the best possible use of the raw materials that man has access to, so that the balanced union of heterogeneous elements can combine their potential qualities, not into a simple sum, but into an exponential multiplication.
“Dapprima come pellegrini e successivamente come piloti” Fulcanelli/Caseliet, Le Mystere des Cathedarales, 1925.

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THE GOLDEN TEMPLE OF ALCHEMY

Cambi Casa d’Aste presenta The Golden Temple of Alchemy, una stanza immersiva, progettata dallo studio CTRLZAK, dedicata al capitolo sull’alchimia proposto nel catalogo di Fine Design in esposizione a Milano dal 15 Giugno.

Cambi Casa d’Aste presents “The Golden Temple of Alchemy”, an immersive room, designed by the CTRLZAK studio, dedicated to the Alchemy’s chapter proposed in the Fine Design catalog on display in Milan from the 15th June.

L’oro è per gli Achimisti il Sole della materia, un’analogia con l’ultima perfezione che cercano trasformando i materiali di base (metalli) in uno stato di purezza suprema. La Grande Opera (Magnus Opus) è allo stesso tempo una realizzazione materiale e spirituale, il processo con cui si cerca di raggiungere la Pietra Filosofale; l’unica cosa capace della trasmutazione assoluta che contiene il segreto della vita. Tutto parte dalla Materia Prima che attraverso un processo elaborato e meticoloso collegato agli allineamenti planetari, sublimazioni, distillazioni consecutive e laboriosi rituali; trasforma nella fornace dei filosofi Athanor quella che alla fine diventerà la Pietra Filosofale.

Il progetto della mostra ideato dallo studio CTRLZAK evoca simbolicamente l’ultimo tempio dell’alchimia con al centro la fornace Athanor in relazione ai tre principi (zolfo, sale e mercurio) rappresentati sulle vetrine dello spazio. I simboli rappresentati sono la dualità di Sole e Luna che rappresenta l’Infinito Eterno, il Grande Ciclo dell’Universo e la Grande Opera che si interfacciano come filtro tra lo spazio espositivo e le opere in mostra. Nella parete di fondo sovrasta invece il simbolo della Pietra Filosofale e di tutta la ricerca Alchemica, l’occhio che tutto vede è posto al centro e ci ricorda che anche noi facciamo parte di quel tutto, guardando ed essendo osservati.

Gold is to Achemysts the Sun of matter, an analogy to the ultimate perfection they seek by transforming base materials (metals) to a state of supreme purity. The Great Work (Magnus Opus) is at the same time a material and a spiritual realization, the process with which one strives to attain the Philosopher’s Stone, the one thing capable of absolute transmutation that holds the secret of life. Everything starts from the Materia Prima which through an elaborate and meticulous process, involving planetary alignments, sublimation, consecutive distillations and laborious rituals, transforms in the furnace of the Philosophers Athanor to what will eventually become the Philosopher’s Stone.

The setup design by CTRLZAK Studio symbolically evokes the ultimate temple of Alchemy featuring at is centre the Furnace Athanor, filtered by the three principles (Sulphur, Salt & Mercury) represented at the window-fronts of the space. In the last frame we find the duality of Sun & Moon representing the Infinite Eternal One, the Great Cycle of the Universe as well the Great Work. At the far end wall of the space we finally see the symbol of the Philosopher’s Stone, with the all seeing eye in its centre looking back at us reminding us we are part of the whole, watching and being watched.

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